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Il segmento testuale Romolo Murri è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 23Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 855

Brano: [...]nati in vivaci polemiche contro i vecchi gruppi di cattolici temporalisti e intransigenti che detenevano il controllo dell’Azione cattolica del tempo, cioè l’Opera dei Congressi.

Nel 1899, con la collaborazione di

G. B. Valente, Murri stese un primo abbozzo di programma della Democrazia cristiana (v.) che trovò nel suo nascere la diffidente opposizione dei dirigenti più retrivi dell’Opera dei Congressi.

Le impostazioni programmatiche di Romolo Murri venivano a collocarsi in un contesto storico estremamente complesso che vedeva l’aggravarsi dei problemi dello sviluppo economico e sociale: era in corso il decollo industriale del paese e, accanto all’Italia artigiana, stava formandosi un’Italia industriale, divoratrice della manodopera a buon mercato dei contadini che lasciavano le campagne: cresceva il fenomeno dello sfruttamento della manodopera minorile e della dònna, aumentava paurosamente il numero degli emigranti. Si moltiplicavano gli scioperi, a Milano operai e popolani cadevano sotto i fucili

di Bava Beccaris, a Monza Umberto I [...]

[...]ucili

di Bava Beccaris, a Monza Umberto I moriva per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.

Ormai alle soglie dell’età giolittiana, stava per mettere radici nel paese una democrazia industriale che avrebbe lasciato profondamente aperto il problema del rapporto fra un Nord in fase di espansione capitalistica e un Sud ancora arretrato, politicamente sottoposto alle leggi di un feudalesimo trasformista e clientelare. Fu appunto in quel clima che Romolo Murri elaborò un programma nel quale, lasciando da parte le cautele della impostazione di Giuseppe Toniolo, con un linguaggio moderno e attuale metteva a fuoco ed esprimeva i problemi della società, come scriverà Gabriele De Rosa, « senza il filtro dell’antica letteratura cristiana apologetica e medioevaleggiante ».

Diventata praticamente impossibile la convivenza tra i giovani democratici cristiani e i vecchi gruppi clericali intransigenti, neppure la mediazione di Toniolo riuscì a impedire una frattura che andò facendosi sempre più profonda. II 18.1. 1901 Leone Xlll promulgò l’enciclica Graves[...]

[...]i ogni forma di legittimismo, l’aspirazione a uscire di minorità per entrare nella vita politica come partito e scindere le due sfere dell’azione politica e di quella cattolica. Autonomia sì, e non contro la Chiesa, ma sul modello di quanto da anni i cattolici avevano ottenuto e praticavano ol

XV MAGGIO WICMIil

Così ogni giorno. *it«azio»i, uisentl, divisi r«iT(iiarisó una batàigìia,

& quando?

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Don Romolo Murri in una cartolina del 1905

855



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 856

Brano: [...] passato e proiettata verso il futuro: la Lega democratica nazionale rappresentava indubbiamente un coraggioso passo in avanti nei confronti della Democrazia cristiana. Non era un mero mutamento di etichetta e di piattaforma, anzi iniziava a inserire i cattolici nella vita pubblica, non solo dotandoli di autonomia nei confronti della gerarchia, ma anche nei confronti degli altri partiti democratici di sinistra, socialisti e radicali compresi.

Romolo Murri fu il padre spirituale della Lega e si prodigò in ogni senso, ma la situazione non resse a lungo: nel 1906 il « murrismo » politico venne condannato e, al clero e ai cattolici in generale, fu fatto divieto di aderire alla Lega e di partecipare ai suoi convegni.

La posizione del sacerdote marchigiano divenne sempre più difficile, finché nell'aprile 1907 gli fu comunicata la sospensione « a divinis ».

Il travaglio spirituale di Murri si colloca nel clima « modernistico » del tempo ed è possibile affiancarlo al dramma di molti altri sacerdoti desiderosi di conciliare la Chiesa con il mondo[...]

[...] condivise le impostazioni politiche del fascismo intese come liquidazione della vecchia Italia, dello Stato risorgimentale che, per opera di Giovanni Giolitti, aveva svuotato l’opposizione cattolica e quella dell’estrema sinistra. Le sue successive corrispondenze al Resto del Carlino testimoniarono la sua rassegnata adesione al regime di Mussolini.

Riammesso in seno alla Chiesa nel

1943, l’anno dopo si spense.

L’analisi del pensiero di Romolo Murri e della sua presenza politica lungo l’arco di tutta l’età di Giolitti, da lui così tenacemente avversato, rivelano la fondamentale importanza di questo uomo sfortunato e tormentato nella storia del movimento democratico cattolico. Egli contribuì a far maturare in tale ambito i tempi e le coscienze, maturazione che, come sempre avviene nella genetica storica, « ha richiesto vittime da una parte e tentativi di restaurazione dall’ altra, contrasti fra ciò che non vuol morire e ciò che sta invece per nascere ». Sotto questo profilo, nel Partito popolare si inserirà tutto il passato del movimento [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 103

Brano: [...]e di quei contenuti da parte della vasta comunità dei credenti è risultata piuttosto lenta e, in non poche situazioni, perfino contestata o disattesa. Ciò anche perché si è trovata a fare i conti con una mentalità in massima parte antiindustriale, legata essenzialmente a una cultura economicasociale di tipo rurale molto radicata neH’ambiente cattolico italiano di fine Ottocento, prima dei tormentati e complessi tentativi di rimozione, operati da Romolo Murri (v.) e da Giuseppe Tomolo all’inizio del nuovo secolo.

Bibliografia: vastissima è la letteratura al riguardo. Qui ci si limita a poche indicazioni indispensabili fra quelle più significative sotto il profilo storiografico.

Il testo del documento leoniano sta nella raccolta Le encicliche sociali dei papi, a cura di I. Giordani, Roma 1965; mentre l'edizione critica si trova in L'enciclica fìerum Novarum, a cura di G. Antonazzi, Roma 1957, integrata da F. Lombardi, La 'Civiltà Cattolica' e la stesura della Rerum Novarum. Nuovi documenti sul contributo di p. Liberatore, in “Civiltà Cattolic[...]

[...]AA.VV., Nel 40° anniversario della Rerum Novarum, Milano 1931; J. Villain, L'insegnamento sociale della Chiesa, Milano 1957; AA.VV., Aspetti della cultura cattolica nell'età di Leone XIII, a cura di G. Rossini, Roma 1961;

G. De Rosa, Dal cattolicesimo liberale alla Democrazia Cristiana del secondo dopoguerra, Torino 1979; G. Candeloro, Il movimento cattolico in Italia, Roma 1972; G. Brezzi, Cristianosociali e intransigenti, Roma 1972; AA.VV., Romolo Murri nella storia politica e religiosa del suo tempo, a cura di G. Rossini, Roma 1972; G. Pecorari, Ketteler e Tomolo. Tipologie sociali del movimento cattolico in Europa, Roma 1977; M.D. Chenu, La dottrina sociale della Chiesa. Origine e sviluppo (18911971), Brescia 1977; G. Tomolo, Saggi politici, a cura di S. Majerotto, Roma 1980.

L.Bed.

Resistenza diplomatica

La presenza di singoli membri della diplomazia italiana nella Guerra di liberazione è nota, soprattutto per quegli ex funzionari che, inseriti nelle Forze armate o nella Resistenza militare, pagarono con la vita la loro partecipa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 668

Brano: [...]lla Federazione romana. Dopo I'8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, rappresentante del Partito socialista nel C.L.N. di Roma. Eletto senatore nella prima legislatura repubblicana (194853), da diversi anni è consigliere comunale e vicesindaco della Capitale.

Gronchi, Giovanni

N. a Pontedera (Pisa) il 10.9.1887. Laureato in lettere, militante del movimento cattolico sorto nel 1902 per iniziativa di Romolo Murri, vi svolse attività fino alla guerra 191518. Partecipò al conflitto come volontario, guadagnandosi una medaglia d’argento e altri riconoscimenti. Nel 1919 fu tra i fondatori del Partito popolare (v.). Deputato nella XXV legislatura, nel 1922 ebbe anche l’incarico di segretario nazionale della Confederazione italiana dei lavoratori (v.), sindacato cattolico. Entrò a far parte del primo governo Mussolini come sottosegretario all’industria e commercio; vi rimase sino all’agosto 1923 quando, con il congresso di Torino, il P.P.I. decise la « non collaborazione » e il ritiro dei propri rappresentan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 497

Brano: [...]buendo alla nascita di un'organizzazione socialista clandestina, quindi al C.N.L. della S.T.I. P.E.L., di cui divenne segretario nel

1945.

Nel dopoguerra svolse attività sindacale nel settore delle telecomunicazioni, fu eletto consigliere comunale a Torino e poi assessore fino al 1958.

Bertini, Giovanni

N. a Prato (Firenze) il 24.5.1878, m. a Bologna il 29.12.1949; avvocato. Dirigente cattolico ispiratosi alla Democrazia cristiana di Romolo Murri (v.), nel 1899 fondò a Prato l'Associazione cattolica operaia e successivamente svolse un’intensa attività organizzativa anche fra i contadini, sviluppando l’associazionismo “bianco” in Toscana e nelle Marche. Nel 1918 fu eletto presidente nazionale della Associazione mezzadri e affittuari, e nel 1919 fu tra i fondatori del Partito popolare italiano (v.).

Eletto deputato nel 1919, rieletto nel 1921 e nel 1924, fu sottosegretario ai Lavori Pubblici e poi ministro deM’Agricoltura nei due governi Facta.

Negli anni del fascismo si appartò dalla politica ed esercitò la professione di avvocat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 541

Brano: [...]ri e di oggi, Torino 1974; P.G. Zunino, La questione cattolica nella sinistra italiana (19401945), Bologna 1977; AA. VV., Modernismo, fascismo e comuniSmo. Aspetti e figure della politica e della cultura dei cattolici nel 900, a cura di G. Rossini, Roma 1972; AA.VV., I cattolici fra fascismo e democrazia, a cura di P. Scoppola e F. Traniello, Bologna 1975.

Per ciascuno dei gruppi e delle espressioni accennati nella rassegna si vedano: AA.VV., Romolo Murri nella storia politica e religiosa del suo tempo, a cura di G. Rossini, Roma 1972; G. Zibordi, Socialismo e religione, Roma 1912; F. Manzotti, I plebei cattolici fra integralismo e modernismo sociale (19041908), in “Convivium”, 1958, n. 4; AA.VV., Cattolici e società in Umbria tra Ottocento e Novecento, introduzione di A. Riccardi, Roma 1984; G. Acoccella, Le origini del sindacalismo cattolico in Campania: Gennaro Avolio, in “Confronti”, Salerno, 1978, pp. 637643; AA.VV., Dalla prima Democrazia Cristiana al sindacalismo bianco, presentazione di F. Traniello, Roma, 1983; AA.VV., La figura e l’o[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 279

Brano: [...] 1900 fu qui creato un Circolo di studi sociali (sezione del Partito socialdemocratico) con 50 iscritti e nel 1902 vi venne festeggiata per la prima volta, con cortei, comizi e il “battesimo” della bandiera rossa, la festa del Primo Maggio. Da quell'anno il movimento andò progressivamente rinvigorendosi, in stretto legame con Pola e Trieste, grazie anche al contributo di note personalità (Carlo Ucekar, Angelica Balabanoff, Giuseppina Martinuzzi, Romolo Murri, Enrico Ferri, ecc.) che qui tennero conferenze e comizi.

Le posizioni, un tempo egemoni, del Partito cristianosociale (clericale

279



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 228

Brano: [...]olitica di interventi a piccoli passi nella vita comunale di Roma caratterizzò in quegli stessi anni le forze cattoliche. La partecipazione alla giunta di Prospero Colonna (giugno 1900febbraio 1901) con 5 assessori e poi la presenza nella giunta guidata da Cruciani Alibrandi (novembre 1905luglio 1907) segnarono le tappe deH’avvicinarsi dei cattolici al liberalismo, come fiancheggiatori esterni. Nel mondo cattolico, con la democrazia cristiana di Romolo Murri (v.), si era da tempo affermata l’esigenza di una politica « vicina al popolo lavoratore » e l’organizzazione si era estesa capillarmente attraverso le iniziative assistenziali. L'appannaggio della politica era rimasto aWUnione popolare romana, mentre si dibatteva l’ingresso dei cattolici nella politica attiva.

La giunta Cruciani Alibrandi superò localmente il non expedit, ma i leader cattolici lamentavano la posizione di minorità, rivendicando piena partecipazione politica e compiuta struttura organizzativa. Lo svi

Contromanifestazione patriottica a Palazzo Braschi durante la “settiman[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 9

Brano: [...]istra a seguito dello scandalo provocato dal Patto Gentiioni (accordo elettorale tra cattolici e liberali), esplosero coinvolgendo il Gruppo parlamentare vicino alle posizioni ministeriali e costringendolo al passaggio all’opposizione. Ma, a ben vedere, quali affinità potevano esistere (eccetto quella rappresentata dalla comune richiesta di por fine alla collaborazione con Giolitti) tra il liberismo di De Viti De Marco, il programma religioso di Romolo Murri, le simpatie per il socialismo di Fovel, l’imperialismo democratico del Di Cesarò? L’eterogeneità delle posizioni, ancor più drammaticamente evidente nella crisi dell’intervento, fu gravida di conseguenze per il Partito radicale che ne uscì estremamente indebolito.

I radicali parteciparono ai governi di coalizione di Paolo Boselli e di Vittorio Emanuele Orlando non rinunciando alle loro tradizionali istanze di giustizia economica e sociale (progetti riguardanti le assicurazioni operaie, le cooperative, l’azionariato operaio, il Consiglio Nazionale del Lavoro), ma si trovarono in una « situ[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 700

Brano: [...]antucci.

In tal modo, da parte cattolica, si riconosceva di fatto lo Stato liberale e si faceva ritorno compatto alla vita politica, dopo i decenni di un « non expedit » (astensione cattolica dalle votazioni per le elezioni politiche) più o meno rigidamente osservato.

Con la confluenza nel partito, avveniva anche la maturazione politica di un variegato movimento cattolico che, dall’Opera dei Congressi alla Democrazia cristiana murriana (v. Romolo Murri), aveva vissuto molteplici esperienze.

Un partito « moderno »

Caratteristica saliente del Partito popolare era la « rigidità » organizzativa che lo differenziava non solo dai comitati elettorali cattolici costituiti aH’indomani del Patto Gentiioni (accordo elettorale del 1913 tra l’Unione elettorale cattolica e alcuni candidati liberali, ai quali, dietro la firma di una lista di sette impegni, veniva garantito il voto degli elettori cattolici), ma anche dai raggruppamenti politici liberali che, essenzialmente, coincidevano con i singoli gruppi parlamentari egemonizzati dai leader più in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Romolo Murri, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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